Svegliati dalla luce che si infiltra sempre di buon mattino, ci alziamo presto, ma perdiamo un bel po’ di tempo per rifinire alcune cose del blog, perché si sa, inevitabilmente il viaggio in un modo o nell’altro ti fa prigioniero del suo incanto.

L’intenzione è di andare a IMG_8160Huacachina, un’oasi nel deserto disegnata da alte dune sabbiose, per poter praticare il sandboarding. Il modo più economico per arrivarci è di prendere il solito taxi sgangherato fino a Pisco (2-4 S a persona) e da Pisco un bus collettivo per Ica (5 S a persona), dove con altri 5 S si può prendere un moto taxi ( una sorta di nostra “Aparella”).IMG_8148 Sarete fortunati se quest’ultimo avrà le portiere , e ancora di più se come noi incontrerete Julio, un giovane tassista che ci ha permesso di invadere il suo taxi con le riprese della GoPro lasciandoci il suo sorriso nello schermo.

Ricordate IMG_8149sempre di cambiare i S in banconote più piccole e conservate le monete, qui non hanno grossi resti. Non accettate mai la prima offerta appena messo piede a terra, è vero che i prezzi sono più o meno tutti uguali, ma all’inizio cercheranno di spuntare qualche S in più.

Pagati i 30 S (pIMG_8153iù i 3.80 per l’ingresso) a persona per la salita in tubulare a cavallo delle dune, la corsa nel deserto con questi grossi e rumorosi macchinoni ha già dato una bella scossa alla nostra adrenalina. Immaginate delle montagne russe, di sprofondare in picchiata lungo immensi castelli di sabbia e risalire alla cima, con granelli d’oro che fluttuano nell’aria e sagome sparse qua e là di persone sulle vette gialle pronte a lanciarsi col board.

Il tubulare si ferma prima su una duna di sabbia più piccola che inizialmente ti sembra più alta di quello che realmente sia. È quel pizzico di paura che subito lascia spazio alla voglia irrefrenabile di planare giù. IMG_8159Avviene tutto in pochi secondi, a pancia sotto con le mani strette su delle cinghie poste sulla tavola e le gambe dietro aperte per favorire la libera discesa. E in un attimo sfrecci giù lasciandoti dietro una lunga scia solcata nella duna, mentre il vento ti spettina i capelli. Esperienza assolutamente da fare!

Con l’emozione ancora calda ci dirigiamo a vedere l’oasi più da vicino e passeggiando gli occhi si colorano di bimbi che sguazzano nel laghetto di Huacachina e che costruiscono castelli di sabbia. Sembrano felici come se fosse la cosa più bella del mondo. _DSC3256La semplicità di questi bambini, i loro occhi e l’innocenza con cui spesso ti guardano mentre gli fai una foto o si intimidiscono nascondendosi..questo non ha prezzo.

Risaliamo su una delle cime per fare un breve timelapse e poi dopo una IMG_8176mezz’ora circumnavighiamo l’oasi a piedi finché non arrestiamo il passo ad una bancarella per strada per prendere dei pop corn e vista la simpatia di questi ragazzi perdiamo due minuti a scherzare con loro. Pizzicando i pop corn per strada troviamo al volo un altro taxi e rifacciamo il percorso al contrario per tornare a Pisco. Ci fermiamo qui per prelevare, ma purtroppo un problema con la carta di credito ci scombussola un po’ e non riusciamo a risolverlo neanche ritentando in diversi “cajero” automatici. Dunque un po’ tesi torniamo in ostello, e mentre Vito risistema le ultime cose per la ripartenza io collasso sul letto in un istante brevissimo.