Il secondo giorno è iniziato molto presto, vuoi per la voglia di vedere tutto ciò che potevamo sia per l’enorme quantità di ore di sonno fatte andando a domire alle 20.30.

Colazione nel piccolo ristorantino vicino l’Hotel e poi, per sentirci cittadini del Perù abbiamo deciso di visitare Miraflores e Barranco senza l’aiuto di un taxi, ma prendendo uno dei bus che corrono lungo una delle arterie principali di Lima Av Arequypa. Per 3 Soles si arriva all’ovalo (piazza principale di forma ovale del quartiere) senza nessun tipo di problema perché è l’ultima fermata e l’autista lo grida!

Nel bus facciamo amicizia con due peruviani che vivono in Italia, a Torino. Simpaticissimi e pronti a darci tanti consigli sul Perù. Dall’ovalo subito giù a piedi in direzione del mare, perché si sa per chi come noi viene da un posto dove l’orizzonte non è coperto da palazzi ma blu, come le tartarughine appena nate si ha l’irrefrenabile istinto di dirigersi verso le onde. IMG_8068Arrivati in fondo, su di un lungomare che si chiama proprio Larco Mar, il mare si vede ma di fatto non c’è. C’è un dirupo di circa 100 metri di altezza che affaccia sulla strada principale che scorre a ridosso delle spiagge.

Subito si avvicina un tassista che per 100 Soles ci propone un tour delle spiagge e altre cose. Prendiamo tempo per fare due passi e capire la zona. Intanto molti parapendii si librano sulle nostre teste e ci fanno proprio venire voglia di volare.IMG_8066 Dopo una bella passeggiata decidiamo di tornare indietro e per recuperare un pò di tempo iniziamo a contrattare con il tassista. Non è facile far scendere il prezzo iniziale, ma ci auguriamo almeno che percepisca di dover impegnarsi per farci vivere una bella esperienza.

Parte il Tour. Subito giù alle spiagge dove di buon mattino ci sono già tantissime persone in acqua. Poi un salto sulla collina di che affaccia sul quartiere di Chorrito dal quale vediamo l’altra immensa quantità di baracche di Lima, oltre che la statua che commemora il “soldato perduto” in ricordo della guerra contro il Cile, e un Cristo che non ha nulla a che vedere con quello di Rio. IMG_8077DSCN3519

Al ritorno dal tour un piccolo stop alla scogliera dove c’è una locanda arroccata sugli scogli che si chiama “il salto del frate”. Sinceramente non abbiamo ben capito cosa accade, se non che abbiamo trovato dei ragazzi al posto del frate che si cimentavano in tuffi in una stretta insenatura. Ovviamente li abbiamo fotografati e loro subito hanno chiesto un compenso per lo show. _DSC2573

Il tour si è concluso a Barranco sul ponte dei sospiri, ma la cosa più interessante della zona sono alcuni Ostelli che sembravano davvero carini. Contrattiamo per farci dare un passaggio fino alla piramide di adobe, di Huaca Pucllana, ma il sito archeologico era chiuso per il giorno di restauro settimanale (martedì). La scelta di visitare la piramide era però più articolata e comunque legata al pranzo in una paninoteca lì vicino (consiglio di Lonely Planet): El Enano! Uno spettacolo! Da provare assolutamente. Prima birra Peruviana: Cusquegna Dorata: ottima. Al banco della paninoteca il secondo incontro della giornata: una coppia di peruviani che ci danno tanti altri consigli e ci lasciano un biglietto da visita nel caso di qualsiasi necessità in Perù (lui è un ufficiale governativo)! Che gentili.

Ritorniamo indietro verso il centro storico e passando per l’albergo scopriamo che ci consegneranno las malletta perduta! Finalmente…possiamo contemplare l’idea di fare una doccia e prendere i biglietti per Paracas. Dall’hotel, sotto consiglio del receptionist andiamo in un centro commerciale lì vicino per comprare alcune cose come un piccolo asciugacapelli (19 soles) e a fare una scheda prepagata Peruviana. Non vi diciamo la complessità della cosa: passaporto alla mano, ci aiutano a compilare un contratto che prevede la firma, e solo il Passaporto di Saveria ne ha una leggibile in vista (il mio no e la cosa un pò mi ha turbato!) e ciliegina sulla torta…l’impronta digitale. Solo dopo ci hanno spiegato che queste misure di prevenzione sono dettate dal fatto che in passato ci sono stati casi di estorsione, con schede telefoniche registrate sotto falso nome.

Il personale di questa compagnia, la movistar, è stato in generale molto cordiale, ma noi abbiamo avuto modo ancora una volta di stringere contatti con uno di loro che si è rivelato essere simpaticissimo. Amante del viaggio anch’egli, ci ha eruditi sull’itinerario che ha percorso nel Sud, confermandoci ancora una volta i più bei luoghi dove sbarrare gli occhi. Con tanto di selfie abbiamo salutato il nostro “amigo”,IMG_9268 dirigendoci in cerca di cena col cuore ancora più leggero, perché abbiamo avuto ulteriore prova di quanto sia semplice e amabile la gente peruviana.

Buttando la coda dell’occhio di qua e di là tra i vari ristorantini, abbiamo ben pensato di aggrapparci all’affidabilità dei limenos seduti in un grezza e dinamica cevicheria (trattorie locali) aperta 24 su 24. Era zeppo di gente locale, quindi abbiamo intuito si mangiasse bene. Serviti da un simpatico vecchietto carico di adrenalina da lavoro, abbiamo in poco tempo avuto la nostra “comida”.IMG_8963

Come ogni paese del mondo ha i suoi prodotti tipici, qui abbiam potuto constatare quanto il riso e le patate siano onnipresenti in ogni portata. Ben saturi dalla cena siamo ritornati all’ovile per svenire nuovamente nell’abbraccio di morfeo.