Alloggio:

Hotel Sapphire:

Questo pacifico albergo dislocato dal caos cittadino, è più moderno ed essenziale nello stile. I ragazzi all’interno sono tutti molto giovani, tant’è vero che sul roof top dell’albergo la serata è sempre animata a ritmo di musica.

La colazione viene servita su richiesta (non c’è alcun buffet) a scelta tra continentale, inglese e indiana, sul terrazzo appena nominato. Nelle scale esala un profumo di Paratha e sul tetto con vista lago il suono dolce della natura infonde un senso di Nirvana.

Giardini di Saheliyon-Ki-Bari:

(Ingresso: 100 rupie a testa)

I Giardini di Saheliyon-Ki-Bari sono, in sostanza, una passeggiata nel verde, tra le fontane ridenti d’acqua e lungo i vicoli zeppi di piante dalle lunghe foglie, teletrasportati d’improvviso nella giungla.

Il rumore delle irrigazioni che si imbatte nelle foglie, i colori delle donne vivacemente vestite che spazzando nei prati. (attenti che non vi chiedano soldi – in indian style – per una fotografia)

Una tappa che può essere una pausa piacevole, ma piuttosto sopravvalutata, e ad ogni modo, evitabile senza pentimento.

Pichola Lake:

Il lago Pichola si specchia, sdraiato sotto il sole di una giornata calda d’inverno.

Percepite ogni cosa che ronza intorno, passeggiando lungo il lago. I profumi dello street food che si intrecciano nell’aria, il calpestio delle zampe dei cammelli che portano in sella una famiglia coi bambini, il trambusto immancabile del traffico, il calore che si posa sulla pelle, vecchie imbarcazioni galleggianti consunte dal tempo.

Fate una breve tappa per una gustosa spiga di mais bollita profumata di limone, per sole 30 rupie.

Infine, se vi fa piacere, salite a bordo di un’imbarcazione che vi guiderà in mezzo al lago, più vicini a Jagmandir Island. (100 rupie a testa per 15 minuti, 200 rupie per il motoscafo veloce)

Non fatevi abbindolare dai risciò che vogliono portarvi in un famigerato mercato di Alibabà. È l’ennesima scusa per propinarvi qualcosa e prenderne le commissioni.

City Palace:

(Ingresso: 330 rupie a testa)

Il City Palace, il Palazzo reale costruito in 400 anni da diversi sovrani della dinastia Mewar, si presenta come un grande complesso di edifici su di una collina della città di Udaipur, che affaccia sul Pichola Lake.

Indiscutibilmente suntuoso e affollato di visitatori bramosi, ma la vera magia è la passeggiata nei vicoli che da Brahamole Gate conduce qui. Non tanto il Palazzo in sè.

Immergetevi fin dentro le ossa dell’animata vita cittadina del centro più vivace di Udaipur. L’anziana signora che sbuccia i piselli per strada, le onnipresenti mucche pascolanti in libertà, il rustico meccanico nero di lavoro, una donna che si pettina i lunghi capelli umidi sull’ingresso di una casa a porte aperte.

E poi negozietti ovunque. Negozi di vestiti, di bellissime borse di cuoio stile safari, di dolciumi, tappeti decorati. Ma in mezzo a tutto questo, fate tappa in uno dei peculiari negozi di antiquariato, e tuffatevi nel passato per qualche istante, mentre l’immaginazione piove su di voi. Inimitabili pugnali dalle decorazioni impressionanti e cofanetti di ossa di cammello, vecchi telefoni a disco ed eleganti teiere.

Arrestate il passo quando in uno dei vicoletti, andando verso il City Palace, trovate sulla destra un modesto negozietto di profumi locali.

Entrate di lato in una minuscola porticina, sedete su di un panchinetta in mezzo agli scaffali di incensi vari e aprite i sensi olfattivi. Lasciate riposare sulla pelle per un po’ e poi annusate il profumo naturale del sandalo, del muschio bianco, del gelsomino, dello zafferano.

E se qualche profumo vi riporta con la mente ai vostri cari allora fatevi preparare dal gentilissimo proprietario piccole ampolline (di 200 o 300 rupie) facilmente trasportabili (10 ml).

È possibile anche fittare biciclette, anche se, soprattutto nel week end, il traffico è ipercongestionato.

Dove mangiare:

The little prince

(dalle 150 alle 300/400 rupie)

Il solo nome è una poesia. Proprio affacciato sul letto dello stagnante ma romantico lago Pichola, al principio del ponte che lo valica, questo ristorantino ha un menu variegato e internazionale.

Peccato che qualche tempo prima il governo ha voluto proibire loro la vendita di carne, per via della presenza di un tempio sacro nelle vicinanze. Il menù non era ancora aggiornato a riguardo.

Eventuali consigli: hummus di ceci con Pita e una scelta nel reparto sandwich che preparano con un ottimo pane ai cereali.